Claudia Losi

La sua azione, Qui e non altrove. Qui, svolta nei Comuni di Latronico, San Severino Lucano, Senise, Francavilla sul Sinni, San Paolo Albanese, Episcopia, ha coinvolto la gente dei paesi, gli alunni delle scuole e un numeroso gruppo di ricamatrici. A ognuno è stato chiesto di raccontare un ricordo personale legato a un luogo di questa vasta area dell’Appennino, e di fornire delle immagini, disegni, fotografie o altro. Con questo materiale documentario l’artista ha realizzato dei disegni, poi trasferiti su tessuti e dati in mano alla sapienza artigianale di un gruppo di signore di Latronico. A loro l’artista ha chiesto di ricamarli, di aggiungervi piccoli inserti cuciti a piacimento, di creare delle strutture cuscino su cui fissarle.

La restituzione collettiva di questa operazione è avvenuta prima a Latronico, dove sono state coinvolte le ricamatrici e l’intero paese, poi durante una presentazione conclusiva, a Senise, quando si è chiesto ai partecipanti di montare i vari pezzi ricamati e imbottiti in un’unica forma tridimensionale, una collina o piuttosto un cairn, una pila di pietre morbide che segnano la presenza di un luogo speciale lungo un sentiero montano. Non altrove. Qui.

Biografia

Nata a Piacenza nel 1971, ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna e presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere. Ha esposto in Italia e all’estero e ha partecipato a diverse mostre collettive.
La sua ricerca si focalizza sul rapporto tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda e sulle relazioni tra l’individuo e la collettività.

L’opera di Claudia Losi abbraccia un caleidoscopio di progetti che incarnano l’arte concepita come processo continuativo nel tempo, forme finite ma sfuggenti. La leggera qualità che caratterizza le sue opere traduce in maniera poetica la ricchezza e complessità del mondo, alla ricerca dell’aspetto straordinario che giace dietro gli oggetti più comuni, i processi di trasformazione organica, di crescita, di cambiamento.

La sua relazione con la scienza e l’interesse per la natura, che sono sempre stati fondamentali nella sua opera, le hanno permesso di focalizzare l’attenzione sul camminare inteso come pratica artistica e strumento ideale per elaborare le sue riflessioni emotive e analitiche sul paesaggio.