5 FEBBRAIO 2019
E’ martedì 5 febbraio, sono le sette di sera e dopo quasi nove ore di viaggio, tra autobus e treno, e una sosta di due ore a Roma, mettiamo piede a Torino Porta Susa. Siamo partiti stamattina alle 8:00 da Latronico per raggiungere Torino la sera prima della presentazione di Ka art al Circolo dei Lettori e trovarci qui, domani, riposati e pronti a raccontare il nostro progetto ed incontrare un po’ di persone. Alle 21:00 abbiamo già un primo impegno. L’illustratore Marco Cazzato, che sta lavorando per il nostro progetto nell’ambito del programma Matera Capitale Europea della Cultura 2019, e che sarà con noi domani al Circolo, presenterà questa sera, negli stessi spazi, il lavoro che ha realizzato per il musicista Gianni Maroccolo. Arriviamo giusto in tempo per spilluzzicare qualcosa da Barney’s, il bar del Circolo dei lettori, salutare Marco e poi, accolti da Benedetta Novello, prendere posto in prima fila, dove ci hanno riservato gentilmente delle sedie. Siamo davvero contenti di poter partecipare a questo momento, approfondire la conoscenza del lavoro che Marco sta portando avanti, e poter ascoltare dal vivo la musica e il racconto di tutti coloro che, a vario titolo, sono stati artefici di “Alone”, è questo il titolo dell’ultimo album di Maroccolo. Un lavoro da solista e corale al tempo stesso. Maroccolo e Stefano Rampoldi, in arte Edda, insieme sono travolgenti e chiudono la serata con una versione emozionante di “Eroe nel vento”, un brano dei Litfiba che ha segnato la nostra giovinezza. Alla fine Edda si avvicina a noi per dirci qualcosa: mentre parlava in pubblico l’occhio gli è caduto sulle scarpe di Gaetano, identiche alle sue e vuole farcelo notare. Ridiamo e scattiamo qualche foto insieme a lui, scambiamo qualche parola con Gianni Maroccolo su una possibile performance nel Parco del Pollino prima di salutare tutti e incamminarci. Fa freddo ma dopo aver trascorso tante ore seduti sentiamo la necessità di muoverci, così raggiungiamo a piedi l’hotel e finalmente possiamo riposare.
6 FEBBRAIO 2019
Nel pomeriggio, insieme a Franco Fiore, vice presidente dell’Ente Parco Nazionale del Pollino, raggiungiamo Palazzo Graneri della Roccia dove ha sede il Circolo dei Lettori, e dove ci aspettano Francesca Vittani, Anastasia Frandino (appena rientrata da Milano) ed Elena Notarangelo per una breve riunione con tutti quelli che dovranno prendere la parola durante la presentazione del progetto Ka art. Davanti a qualche stuzzichino e a un ottimo prosecco, ritroviamo Marco Cazzato e incontriamo per la prima volta il viso sorridente di Antonio Pascale che, a fine giugno, insieme ad Amedeo Balbi, sarà protagonista di uno dei nostri Cammini d’Autore dal titolo “Il cuore verso il cielo, con i piedi per terra”. Nel frattempo ci raggiunge Ariane Bieou, manager culturale, responsabile dell’implementazione e del coordinamento del programma culturale di Matera-Basilicata 2019. Manca solo Elvira Dones. Alla fine arriva tutta trafelata e ci salutiamo con un caldo abbraccio, nel quale sentiamo il piacere autentico del ritrovarsi. Francesca condivide con noi la scaletta degli interventi dopo di che ci lascia chiacchierare liberamente. Riceviamo dalle mani di Elvira un suo libro, “Sole bruciato”, al quale tiene molto, con una dedica bellissima, e noi la ringraziamo di cuore per questo regalo, per queste parole. Ci sediamo e ci mettiamo a parlare. In questi mesi siamo rimasti in contatto, ci siamo scritti spesso e abbiamo condiviso molte cose, non solo quelle relative al lavoro, anzi, soprattutto vicende personali, riflessioni. Ritrovarsi, però, faccia a faccia, gli occhi negli occhi, è altra cosa. Pronti per la presentazione, ci trasferiamo nella sala grande dove ad attenderci c’è un pubblico molto numeroso, una cosa che non ci aspettavamo! Ci sono anche alcuni lucani che oramai vivono qui da molti anni, per studio o per lavoro. Anastasia, che insieme a Elena è stata con noi nel Pollino a ottobre, introduce splendidamente, presenta i relatori e coordina gli interventi in modo chiaro e sintetico. Lascia la parola al vicepresidente del Parco e ad Ariane Bieou. Poi Elvira e Marco prendono posto, insieme a Gaetano, e raccontano ciò che è accaduto in quei giorni trascorsi in Basilicata, il lavoro artistico che ne sta venendo fuori. Marco, in anteprima, mostra quattro delle tavole che sta realizzando e che saranno in mostra a luglio nella città di Matera e ad agosto a Latronico. Il loro racconto e le loro considerazioni ci gratificano e ci riempiono di orgoglio, ci danno l’esatto riscontro del lavoro fatto. Non è semplice raccontare un territorio, e le persone che lo abitano, in pochi giorni e noi, a ottobre, abbiamo dovuto selezionare a monte cosa vedere e cosa no, quali persone incontrare e quali, purtroppo, no. Sono sempre scelte che lasciano mille dubbi e un certo rammarico. Ma le parole di Elvira e Marco ci confortano perchè tra i luoghi e le persone incontrate c’è un filo che li tiene insieme, un filo che abbiamo cercato e che adesso riemerge nitido nelle parole e nel lavoro di questi due artisti. L’incontro si conclude con l’intervento di Antonio Pascale che, anticipando qualcosa di ciò che accadrà a giugno in Basilicata, parla di bellezza, percezioni, innovazione tecnologica, conoscenza, crescita della popolazione e punti di vista. E’ un piacere ascoltarlo e, quando finisce, vorremmo che andasse avanti ancora un po’. Ma il tempo a nostra disposizione è terminato, tra un po’ in questa stessa sala ci sarà Dario Argento e fuori il pubblico è già in fremente attesa. Non possiamo, però, lasciare le persone accorse senza proporre loro una piccola esperienza sensoriale. Prima di partire per Torino, infatti, ci siamo rivolti ai produttori del Pollino che gentilmente ci hanno fornito dei prodotti da portare qui e offrire ai presenti. Salutiamo così il pubblico torinese venuto per conoscere il progetto Ka art. La nostra serata continua a tavola con una cena molto gustosa nel ristorante del Circolo, situato nelle sale storiche, dove ci vengono offerte delle specialità piemontesi. Il clima è molto cordiale e rilassato. Ci fermiamo a chiacchierare a lungo del progetto e non solo, per poi salutarci. All’uscita Marco ed Elena ci propongono di andare a bere qualcosa insieme al Blah Blah, un vecchio cinema che oggi è anche bar, dove si fa arte, musica, teatro e tanto altro. Su suggerimento di Marco, optiamo per un San Simone, un amaro a base di 34 erbe che provengono prevalentemente dal Piemonte. Gaetano non sa che attualmente la bevanda, in origine creata da una confraternita di monaci, viene prodotta a due passi dallo Juventus Stadium ma l’intuito del tifoso glielo rende simpatico già al primo sorso. Anche stasera, dopo aver salutato Elena e Marco, decidiamo di rientrare a piedi in hotel. Iniziamo a prenderci gusto, Torino è una città che si lascia attraversare con calma.
7 FEBBRAIO 2019
Prima di partire per Milano, durante la mattinata, approfittiamo ancora degli spazi accoglienti del Circolo per incontrare Patrizia Rossello, responsabile delle relazioni esterne e istituzionali del GAi, l’associazione per il circuito dei giovani artisti italiani. Patrizia è una nostra vecchia conoscenza. A lei e a Luigi Ratclif ci lega non solo la stima, anche la gratitudine per il lavoro svolto durante le tre edizioni del Premio ArtePollino. Ci siamo dati appuntamento per prendere insieme un caffè e parlare di vecchie e nuove progettualità. Ci tratteniamo fino alle 13:00, poi Patrizia ci consegna del materiale informativo e ci lascia. Attendiamo che Anastasia finisca di lavorare per pranzare insieme, salutarci e avviarci verso la stazione dove prenderemo un treno per raggiungere Milano dove abbiamo appuntamento con Katia Anguelova, la curatrice artistica del progetto Ka art. Mentre siamo sul treno, all’altezza di Vercelli, ci chiama Patrizia Rossello che è stata appena contattata da un poliziotto che ha trovato lo zaino di Gaetano nella stazione di Torino Porta Susa (all’interno del quale si trovava un bigliettino da visita di Patrizia) e che, per non lasciarlo, lo sta portando con sé nel paese in cui vive, nei pressi di Torino. Solo in quel momento prendiamo coscienza di aver dimenticato lo zaino su una panchina. Gaetano pensa immediatamente di scendere e salire sul primo treno in direzione opposta; per fortuna incrocia una capotreno gentilissima che ci vede in difficoltà e viene in nostro aiuto. Ci vorrà il suo impegno, quello di Patrizia, del poliziotto e di altri due capotreno per organizzare l’azione di recupero dello zaino che in breve tempo verrà rimesso su un treno per Torino; a Torino sarà prelevato da Patrizia e messo sul treno che arriverà a Milano poco prima delle 20:00. A quell’ora saremo di nuovo in stazione e un minuto dopo a telefono con la capotreno (che ci aveva chiesto di essere informata e ci aveva lasciato il recapito) e con il poliziotto per ringraziarli e invitarli a venire nel Pollino dove saranno nostri graditi ospiti. Per il poliziotto non sarà difficile, d’estate torna sempre a Policastro, suo paese d’origine. Rilassati, possiamo finalmente raggiungere Katia a casa sua per parlare del progetto mangiando qualcosa insieme. Ci lasciamo dopo un po’, domani mattina saremo di nuovo in viaggio, questa volta in direzione sud, per tornare a casa.