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Giuseppe Penone

Il Teatro Vegetale è un work in progress, inaugurato in modo simbolico con la realizzazione del “cervello di pietra”. L’opera è stata concepita dall’artista “con la funzione di esaltare ed esaltarsi nel luogo in cui sorge, la Fiumara del Sarmento, e servire alle rappresentazioni teatrali. Un luogo ampio che permette di accogliere un gran numero di persone, ma con incastonata al suo interno, un’area più raccolta e meditativa”.

Ha la forma di un cerchio dal diametro di 125 m, fatto di elementi naturali, alberi, cespugli, pietre, non in contrasto con l’intero paesaggio: «un luogo – avverte l’artista – che si inserisce nel paesaggio della regione, creato con elementi vegetali che ne regolano gli spazi e ne delimitano le parti». Il Teatro Vegetale è anche uno spazio in cui la natura si fa teatro di se stessa ma anche il paesaggio rappresentato da una creazione umana.

Biografia

Nasce a Garessio in provincia di Cuneo nel 1947. Vive tra Torino e Parigi. L’opera di Penone ha varcato le porte dei più prestigiosi musei del mondo tra cui il Solomon R. Guggenheim Museum di New York, la Tate Modern di Londra, la Kunsthalle Basel di Basilea, lo Stedelijk Museum of Modern Art di Amsterdam. Sin dal suo esordio artistico Penone fonda la sua ricerca attorno al rapporto uomo-natura.

La storia della materia, dei legni, delle terre, dei bronzi, delle terrecotte, anima sempre le sue opere. La sua Arte non è pura presenza, l’oggetto non si pone inerme davanti all’osservatore, ma si arricchisce del soffio vitale che lo ha percorso, del fuoco che lo ha modellato, della mano che lo ha tracciato. “La distinzione tra l’uomo e le altre cose non esiste”, ha dichiarato più volte l’artista, e questa convinzione nelle sue opere più recenti si manifesta nel vitale trasmigrare delle immagini da un materiale all’altro, nell’assimilazione di entità generalmente considerate distinte.

Come accade nei Paesaggi del cervello (dal 2000), disegni in cui le impronte del cervello sulla scatola cranica sono trasposte nelle immagini di grandi foglie, o nella serie Anatomie (dal 1993) dove l’artista scava la superficie del marmo facendone risaltare le venature così simili ai canali attraverso i quali, negli esseri umani, fluisce il sangue.
Sin dai primi anni Settanta, il lavoro di Penone è oggetto di importanti riconoscimenti in Italia, Europa, Stati Uniti e Giappone.